testimonianze romane 2 - Prolocotanagropollese

Associazione Culturale
Prolocotanagropollese
Recap.: Via Giardini - 84035 POLLA (Salerno) Italy - Tel. 3337176005
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testo dell’iscrizione

“C. UTIANO C.F. POM. RUFO LATINIANO IIII VIR I.D. ITER INSTEIA M.F. POLLA SACERD. IULIAE AUGUSTA E VOLCEIS
ET ATINAE OPTIMO ET INDULGENTISSIMO VIRO QUI
EAM PUPILLAM ANNORUM VII IN DOMUM RECEPTAM PER
“C. UTIANO C.F. POM. RUFO LATINIANO IIII VIR I.D. ITER INSTEIA M.F. POLLA SACERD. IULIAE AUGUSTA E VOLCEIS
ET ATINAE OPTIMO ET INDULGENTISSIMO VIRO QUI
EAM PUPILLAM ANNORUM VII IN DOMUM RECEPTAM PER
HUNC DECURIONES VOLCEIANI INPENSA PUBBLICA
FUNERANDUM ET STATUS EQUESTRI HONORANDUM
CENSUERUNTLATINIAE M.F. POSILLAE…RI LATINIANI”
ANNOS LV CUM SUMMO HONORE UXOREM HABUIT
Ricostruzione di
Vittorio Spinazzola

“C(aio) Utiano C(ai) f(ilio) Pom(ptina) Rufo
Latiniano, IIII vir(o) i(ure) d(icundo) iter(um)
Insteia m(arci) f(ilia) Polla, sacerd(os) Iuliae Augustae Volceis et Atinae optimo et indulgentissimo viro, qui
eam pupillam anno rum VII in domum receptam per annos LV cum summo honore uxorem habuit; hunc decuriones Volceiani inpensa pubblica funerandum et stauta equestri honorandum censuerunt. (in urbe) Latiniae m(onumentum) f(ecerunt)
Posillae (tuto)ri Latiniani”.
Traduzione di F. Curcio Rubertini

“A Caio Uziano Rufo figlio di Caio, della tribù Pontina; quattuorviro iurisdicendo per la seconda volta In Latinia, per Insteia-Polla, figlia di Marco, sacerdotessa della Diva Giulia Augusta in Volcei (Buccino) ed in Atina (Atena), all’ottimo e Indulgentissimo uomo che lei accolse pupilla di sette anni In casa sua e con sommo onore la ebbe in moglie
Per 55 anni, e lui i decurioni Volceiani deliberarono Doversi seppellire ed onorare d’una statua equestre
a publica spesa.
Questo monumento eressero nella città di Latinia al tutore della piccina i cittadini Latiniani”.

Il
Mausoleo di Caio Uziano Rufo
(I° sec. d.c.)

Nella  primavera del 1907, il nuovo proprietario del fondo, nella località  denominata “Tempio”, Giuseppe D’Auria, alla presenza dell’amico e  storico Francesco Curcio Rubertini, che spesso lo aveva sollecitato,  iniziò gli scavi e trovò soltanto qualche moneta, cocci di vasi antichi e  grossi massi di pietra calcare. Un giorno, però, il vomero, mentre  arava, urtò un corpo duro e allora il D’Auria, per scoprire  quell’intoppo, fece scavare a fondo, portando alla luce (cosa mirabile a  vedersi) un enorme masso lavorato di pietra calcare con dei bellissimi  fregi a rilievo e successivamente altri massi simili e un’iscrizione  latina in caratteri romani, chiari e leggibili. Grandissima fu la  soddisfazione del proprietario, che si impegnò a continuare gli scavi, e  dei presenti. Fu avvisato il governo che inviò l’ispettore Luigi  Fulvio, addetto ai monumenti e alle belle arti nel Museo di Napoli che  riconobbe il pregio di quei lavori e ne fece una favorevole relazione al  Ministero della P.I.. Successivamente fu incaricato dal Ministero il  prof. Vittorio Spinazzola, direttore del Museo di San Martino, ora Museo  Nazionale di Napoli e ispettore degli scavi, assistito dal deputato  Gaetano Giuliano. Soltanto dopo tre anni, nel 1910, il prof. Spinazzola  pubblicò inaspettatamente la relazione sulla scoperta del Mausoleo,  esprimendosi con linguaggio squisitamente tecnico nella sua monografia  “Polla e il Foro Popilio in Lucania”. Durante lo scavo, insieme con  molti blocchi di rivestimento che nei secoli erano caduti, si mise in  luce l’iscrizione incisa con la sua cornice su sette blocchi formanti un  rettangolo, che era poggiato alla parete del Mausoleo. In origine  doveva figurare ben maestoso: largo 12,20 metri di fronte e 12,78 metri  di lato. Per effetto di un terremoto i blocchi di pietra, scalpellati e  lavorati con arte e simmetria da uno scultore siciliano, restarono  sotterrati. Oggi dopo alcuni lavori effettuati dalla Sovraintendenza ai  Beni Archeologici di Salerno, l’area è stata recintata e corredata da  pannelli esplicativi. I pezzi della dedica e della cornice sono stati  ricomposti e sono stati collocati su un’impalcatura di ferro, simulando  così la facciata del Mausoleo.
           

SCOPERTA DELL'ISCRIZIONE

Il 9 ottobre 2019, il gruppo dell'Associazione ELOGIUM, rappresentato dal Presidente Gentile Augusto, il Prof. Manzione Giuseppe e Criscuolo Luigi, mentre  era impegnato nell'opera di censimento dei numeri dei pezzi che giacciono a terra in ogni parte del terreno dove sorge il Mausoleo, nella parte sottostante dell'entrata, su un cucuzzolo, ricoperto da erbacce, ha trovato una pietra, sia pur mutilata, su cui è scolpita questa scritta:

HIC LOCUS
MONUMENTI
EST

"Questo è il luogo del monumento"


(dal libro "alla scoperta dei Tesori Nascosti)
MAUSOLEO: scoperta dell'iscrizione
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